Se n’è andato in punta di piedi, con la stessa pacatezza che ha contraddistinto la sua pluridecennale attività di critico, prima letterario, quindi teatrale, del quotidiano “Il Mattino”. Dopo l’improvviso malore che l’ha colpito circa due mesi fa, dal quale non si è mai ripreso, Franco De Ciuceis ci ha lasciato. Sembra scontato ora ricordare di come fosse un uomo gentile, di raro stile nel panorama rissoso e chiassoso che circonda il teatro nella nostra città, mai una malevolenza, una parola astiosa, raramente si leggevano dalle sue parole quelle note di acredine che spesso fanno parte della modalità di chi esprime un parere negativo. Sembrerà scontato, forse, ma è profondamente vero. Chi scrive ha avuto il piacere e l’onore di collaborare, insieme al collega Antonio Mocciola, con lui ai lavori per il premio Nike per il Teatro, ideato da Arnolfo Petri, di cui, negli ultimi due anni, è stato presidente della giuria. Era piacevole parlare con lui di teatro, il suo humour anglosassone, proprio del vero gentleman napoletano, riusciva a sintetizzare con due parole, sornione, apparentemente distratto, o anche solo con uno sguardo, il suo pensiero ed i suoi giudizi, anche negativi, che non utilizzava mai per infierire nei confronti degli artisti per la cui attività aveva un vero e profondo rispetto. Sempre accanto a lui, nelle serate teatrali ed in tutti i momenti importanti, come solida compagna, la moglie Marina Stefanile, che gli è stata vicino anche in questi mesi difficili ed alla quale va il nostro affettuoso pensiero, a lei ed ai figli, in modo speciale alla nostra collega Paola, che dal suo papà ha ereditato la signorilità, rara qualità in questi tempi di arrivismo ed arroganza. Tante le pubblicazioni che Franco De Ciuceis ha curato nella sua lunghissima carriera, dalle riviste “Prospettive culturali”, 1976-82; “Napoli cultura e immagini”, 1991-92; “Campania Felix”, 1996-98 ed anche nei libri tra qui ricordiamo una rassegna critica su Raffaele Viviani, una biografia e un volume di farse e commedie di Luigi De Filippo nonché saggi su Mastriani, Scarpetta, i De Filippo, il teatro napoletano degli anni Trenta, le nuove tendenze della drammaturgia contemporanea. Recentemente aveva deciso di aderire all’Associazione Italiana Critici di Teatro, dove avrebbe ricoperto il ruolo di delegato per il Premio Nazionale della Critica. Colui che ricorderemo per sempre come la voce garbata della critica teatrale di Napoli se ne va e con lui un tassello di quello stile professionale che forse un giorno, temiamo, scomparirà per sempre. Le esequie si terranno domani, 12 luglio, a Napoli, alle ore 11,30 presso la chiesa di Santa Lucia al Monte, in corso Vittorio Emanuele .
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